Con la riforma della Leva e l'approvazione della legge 331/2000 dal 2005 è venuta meno l’obbligatorietà del Servizio Militare. Ciò porta alla conclusione dell'esperienza degli Obiettori di Coscienza che vedeva impegnati 40.000 - 50.000 giovani l'anno, utilizzati in maniera rilevante sia in molte organizzazioni di volontariato che in molte strutture pubbliche.
Nel 2001 è stata approvata la legge 64 che avvia, anche nel nostro Paese, il Servizio Civile Nazionale. Terminata la fase sperimentale (2001 - 2004) tutti i cittadini di età compresa fra i 18 e 28 anni, non compiuti, sono abili al Servizio Civile Nazionale.
Per molti giovani si è aperta la possibilità di dedicare un anno ad attività di elevato spessore sociale ed umanitario, potendo scegliere tra importanti aree di Progetto: assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all'estero. Il servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, una importante occasione di crescita personale, un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della società contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese. Chi opera questa scelta aggiunge un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, utilizzabile nel corso della vita lavorativa, quando non diventa addirittura opportunità di lavoro, assicurando nel contempo una sia pur minima autonomia economica.
Il servizio civile nazionale risulta un efficace strumento di sensibilizzazione alla cultura della solidarietà di cui il volontariato è da sempre uno dei più convinti sostenitori. Solidarietà e volontariato non sono sinonimi, ma proseguono incrociandosi ed alimentandosi a vicenda. Il servizio civile non è volontariato, ma sicuramente esperienza di solidarietà e di educazione non formale, oggi mezzo importante per richiamare i giovani ai principi della cittadinanza attiva ed invogliarli ad un coinvolgimento che vada oltre l'anno di permanenza in servizio.
Nello scorso mese di ottobre, l’UNSC – Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto L’IPF – Istituto per la Famiglia Ente di Servizio Civile Nazionale di Prima Classe, annoverandolo tra le Associazioni in grado di selezionare, formare ed amministrare i Volontari su tutto il territorio nazionale. Questo importante risultato sta a dimostrare l’eccellenza dell’ Istituto nella sua costante azione di impegno sociale a sostegno del prossimo più povero e bisognoso, molto spesso nella totale emarginazione.
Con tali potenzialità, attraverso le proprie strutture organizzative, l’IPF può formare Progetti ad elevato contenuto sociale, per l’impiego dei volontari, a favore delle Associazioni di volontariato, delle imprese sociali non profit ed agli Enti Pubblici territoriali non accreditati, potendo realizzare Sedi di Progetto presso di loro, oltre a garantire la formazione ed assistenza agli enti di classe inferiore. Si apre una occasione unica nel suo genere di offrire a molti giovani un’opportunità formativa straordinaria di impegno e lavoro, gestita ed amministrata da un Istituto che ha fatto dell’impegno sociale la sua stessa ragion d’essere. I partecipanti ai progetti di SCN, formati dall’IPF, percepiranno per un anno un compenso mensile di c.a. 500 euro, per 30 ore settimanali ed al termine del servizio godranno di “crediti formativi” che contribuiranno ad incrementare il punteggio nei pubblici concorsi e costituiranno elemento di privilegio nei curriculum personali, scolastici ed universitari.
Al termine del periodo di servizio, l’IPF potrà garantire a molti giovani la continuità formativa e professionale, con l’ausilio del Sistema Lavoro A.C.U., nato appositamente per dare concrete risposte alla domanda di lavoro che, nelle aree del mezzogiorno e soprattutto per le giovani generazioni, è elevatissima e trova pochissime ed inadeguate soluzioni, alimentando il fenomeno dell’emigrazione. ACU promuove la nascita di forme associate e del lavoro, quali le Cooperative Sociali, che forma, assiste ed incanala attraverso una serie di servizi centrali e coordinati,rendendo più unite le realtà associate e creando al proprio interno una spinta catalizzatrice e coalizzante.
In estrema sintesi, un sistema integrato che possiede le capacità gestionali, organizzative ed operative per garantire ai volontari del servizio civile un tutoraggio continuo ed una formazione accurata affinché questa esperienza, oltre ad arricchire e valorizzare la spinta interiore, possa risultare un vero trampolino di lancio per il conseguimento di importanti traguardi lavorativi e professionali e per la completa e soddisfacente realizzazione personale.
Alessandro Ronchin
Nel 2001 è stata approvata la legge 64 che avvia, anche nel nostro Paese, il Servizio Civile Nazionale. Terminata la fase sperimentale (2001 - 2004) tutti i cittadini di età compresa fra i 18 e 28 anni, non compiuti, sono abili al Servizio Civile Nazionale.
Per molti giovani si è aperta la possibilità di dedicare un anno ad attività di elevato spessore sociale ed umanitario, potendo scegliere tra importanti aree di Progetto: assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all'estero. Il servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, una importante occasione di crescita personale, un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della società contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese. Chi opera questa scelta aggiunge un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, utilizzabile nel corso della vita lavorativa, quando non diventa addirittura opportunità di lavoro, assicurando nel contempo una sia pur minima autonomia economica.
Il servizio civile nazionale risulta un efficace strumento di sensibilizzazione alla cultura della solidarietà di cui il volontariato è da sempre uno dei più convinti sostenitori. Solidarietà e volontariato non sono sinonimi, ma proseguono incrociandosi ed alimentandosi a vicenda. Il servizio civile non è volontariato, ma sicuramente esperienza di solidarietà e di educazione non formale, oggi mezzo importante per richiamare i giovani ai principi della cittadinanza attiva ed invogliarli ad un coinvolgimento che vada oltre l'anno di permanenza in servizio.
Nello scorso mese di ottobre, l’UNSC – Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto L’IPF – Istituto per la Famiglia Ente di Servizio Civile Nazionale di Prima Classe, annoverandolo tra le Associazioni in grado di selezionare, formare ed amministrare i Volontari su tutto il territorio nazionale. Questo importante risultato sta a dimostrare l’eccellenza dell’ Istituto nella sua costante azione di impegno sociale a sostegno del prossimo più povero e bisognoso, molto spesso nella totale emarginazione.
Con tali potenzialità, attraverso le proprie strutture organizzative, l’IPF può formare Progetti ad elevato contenuto sociale, per l’impiego dei volontari, a favore delle Associazioni di volontariato, delle imprese sociali non profit ed agli Enti Pubblici territoriali non accreditati, potendo realizzare Sedi di Progetto presso di loro, oltre a garantire la formazione ed assistenza agli enti di classe inferiore. Si apre una occasione unica nel suo genere di offrire a molti giovani un’opportunità formativa straordinaria di impegno e lavoro, gestita ed amministrata da un Istituto che ha fatto dell’impegno sociale la sua stessa ragion d’essere. I partecipanti ai progetti di SCN, formati dall’IPF, percepiranno per un anno un compenso mensile di c.a. 500 euro, per 30 ore settimanali ed al termine del servizio godranno di “crediti formativi” che contribuiranno ad incrementare il punteggio nei pubblici concorsi e costituiranno elemento di privilegio nei curriculum personali, scolastici ed universitari.
Al termine del periodo di servizio, l’IPF potrà garantire a molti giovani la continuità formativa e professionale, con l’ausilio del Sistema Lavoro A.C.U., nato appositamente per dare concrete risposte alla domanda di lavoro che, nelle aree del mezzogiorno e soprattutto per le giovani generazioni, è elevatissima e trova pochissime ed inadeguate soluzioni, alimentando il fenomeno dell’emigrazione. ACU promuove la nascita di forme associate e del lavoro, quali le Cooperative Sociali, che forma, assiste ed incanala attraverso una serie di servizi centrali e coordinati,rendendo più unite le realtà associate e creando al proprio interno una spinta catalizzatrice e coalizzante.
In estrema sintesi, un sistema integrato che possiede le capacità gestionali, organizzative ed operative per garantire ai volontari del servizio civile un tutoraggio continuo ed una formazione accurata affinché questa esperienza, oltre ad arricchire e valorizzare la spinta interiore, possa risultare un vero trampolino di lancio per il conseguimento di importanti traguardi lavorativi e professionali e per la completa e soddisfacente realizzazione personale.
Alessandro Ronchin
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